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L’editoriale di Valerio Terraroli interviene sullo stato dell’arte dell’insegnamento della storia delle arti decorative nelle università italiane e sulla mancanza di un museo nazionale delle arti decorative.

Nel saggio Arredi di carta: i disegni per mobili della manifattura Lenci, Stefania Cretella considera la produzione di mobili per camere di bambini e decorazioni per l’arredamento, analizzando le invenzioni di Chessa, Sturani e Porcheddu attraverso un corpus di disegni e di progetti tecnici conservati presso una collezione privata torinese, evidenziando la compresenza di uno stile ispirato al passato, con uno più vicino alle novità del Déco internazionale, fino a giungere ad uno stile tipico della Lenci, caratterizzato da colori brillanti, forme originali e riferimenti iconografici desunti dal mondo dell’infanzia.

Nel saggio Carretti siciliani: dal folclore all’arte e al design, Giorgio Levi analizza come i carretti siciliani, espressione di una importante cultura artistica popolare patrimonio delle genti siciliane, hanno influenzato produzioni artistiche industriali (i mobili di Basile del 1906, altri prodotti di Ducrot degli anni Venti) e artigianali (un gruppo di arredi realizzati negli anni Venti-Trenta, nello stile dei carretti catanesi) e perfino il design contemporaneo (le sfolgoranti creazioni degli stilisti Dolce e Gabbana).

Nel saggio Il contributo dell’Istituto d’arte Zileri di Roma al rinnovamento del gusto nelle arti decorative italiane fra il 1948 e il 1951, Elisa Genovesi riflette sul contributo offerto da questa scuola femminile specializzata in lavorazioni tessili e del cuoio. Parte del merito spetta al pittore Toti Scialoja, direttore della scuola fino al 1950, e al corpo insegnante, comprendente rinomate artiste e/o artigiane come Bice Lazzari, Maria Marino e Marcella Toppi. La scuola ha partecipato alla IX Triennale di Milano nel 1951.

Nel saggio Xanti Shawinsky e lo Studio Boggeri. Le commesse triestine del 1934-35, Sergio Vatta presenta i lavori realizzati da Xanti Shawinsky per committenze triestine tra il 1934 e il 1935. L’artista lavora per lo Studio Boggeri di Milano, che gli affida incarichi che vanno dalla realizzazione di bozzetti per copertine e manifesti (Ufficio Stampa del Lloyd Triestino) allo studio e alla progettazione di logotipi aziendali e realizzazioni meccaniche (Illy Caffè).

Nel saggio La parabola dell’APEM, Ali Filippini analizza la breve vita di Apem, promossa da La Rinascente con Gio Ponti, che fallì il suo obiettivo, ma riuscì a coinvolgere diversi artisti e artigiani nella realizzazione dei suoi prodotti. Dall’analisi emerge che La Rinascente, fino alla fondazione del Compasso d’Oro, ha avuto un ruolo importante nella cultura progettuale del design italiano.

Nel saggio Il “magazzino delle idee” di Pietro Chiesa: oggetti romantici e divertimenti, Lucia Mannini mira a dimostrare come nei «romantici» e nei «divertimenti» il procedimento creativo di Chiesa non segua schemi o principi programmatici, ma si affidi all’innamoramento per una forma o una materia e al divertimento della creazione, senza mai dimenticare il rigore e la serietà necessarie alla perfetta esecuzione: tutti elementi indispensabili per raggiungere quelle che lui stesso aveva definito le «gioie dell’arte che non può essere costretta in una formula».

Per gli Anniversari, in Bambole che passano su Bambole che restano, Elena Dellapiana ci racconta, in un voluto stile da divulgatrice piuttosto che da storica del design, la riedizione da parte di B&B a firma dell’autore Mario Bellini, della seduta morbida “Le bambole”. L’autrice si interroga sui cambiamenti di significato di un oggetto nato nell’effervescente contesto della controcultura degli anni Settanta e ripresentato oggi come uno dei personaggi nella recita del Made in Italy, anche attraverso i cambi di registri visivi utilizzati per la sua promozione.

Questo numero contiene una recensione di libro Ceramica Florio dalle origini al Collezionismo di Vincenzo Profetto e Antonino Lo Cascio, scritta da Anna Maria Ruta, e numerose recensioni di mostre: Nino Caruso. Forme della memoria e dello spazio, di Lorenzo Fiorucci; Pietro Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma, 1938-1961, di Irene de Guttry; Futurismo. La nascita dell’avanguardia. 1910-1925, di Edoardo Lo Cicero; Sguardo su un’interprete delle arti del Novecento Sonia Delaunay, di Bruna Niccoli; Glasstress 2022. State of mind, di Fiorella Mattio; Galileo Chini ceramiche tra liberty e déco, di Giulia Adami; Universo Parisi – I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa, di Fabio Marino; Augusto Chini. Retrospettiva proiettiva, di Oliva Rucellai; Venini Luce: 1921-1985, di Rosa Chiesa; Donne in equilibrio 1955 1965 al museo Salvatore Ferragamo, di Alessandra Vaccari.

Giorgio Levi

 

CONTENUTI

Editoriale

1. Valerio Terraroli – Le arti decorative moderne: queste sconosciute!

Saggi

2. Stefania Cretella – Arredi di carta: i disegni per mobili della manifattura Lenci

3. Giorgio Levi – Carretti siciliani: dal folclore all’arte e al design

4. Lucia Mannini – Il “magazzino delle idee” di Pietro Chiesa: oggetti «romantici» e «divertimenti»

5. Elisa Genovesi – Il contributo dell’Istituto d’Arte Zileri di Roma al rinnovamento del gusto nelle arti
decorative italiane fra il 1948 e il 1951

6. Sergio Vatta – Xanti Shawinsky e lo Studio Boggeri. Le commesse triestine del 1934-35

7. Ali Filippini – La parabola dell’Apem

Anniversari

8. Elena Dellapiana – Bambole che passano su bambole che restano

Recensioni

9. Anna Maria Ruta – Vincenzo Profetto, Antonino Lo Cascio, Ceramica Florio dalle origini al collezionismo

10. Lorenzo Fiorucci – Nino Caruso. Chiosa a margine della prima retrospettiva italiana

11. Bruna Niccoli – Sonia Delaunay. Sguardo su un’interprete delle arti del Novecento

12. Edoardo Lo Cicero – Futurismo. La nascita dell’avanguardia, 1910-1915

13. Irene de Guttry – Pietro Cascella inedito. Le opere degli esordi a Roma, 1938-1961

14. Fiorella Mattio – “Glasstress 2022. State of mind”. Vetro e arte contemporanea durante la 59a
Biennale d’Arte di Venezia

15. Giulia Adami – Galileo Chini Ceramiche tra liberty e déco

16. Oliva Rucellai – Augusto Chini. Retrospettiva proiettiva

17. Rosa Chiesa – Venini Luce: 1921-1985

18. Fabio Marino – Universo Parisi – I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa

19. Alessandra Vaccari – Donne in Equilibrio 1935 1965 al Museo Salvatore Ferragamo